giovedì 13 dicembre 2012

E tutto intorno è Natale

Sono luci, sono mia madre che mi chiede di passare una giornata insieme per fare gli struffoli e mia sorella che mi chiama continuamente.
È il profumo del baccalà sulle bancarelle messe fuori delle pescherie e dei supermercati, sono le canzoni di Natale che sento quando vado a fare la spesa e che altri anni mi avrebbero stufata ed ora mi rendono triste.
È un Natale che noi non festeggeremo, perché è ancora tutto troppo vicino. Non per la gente, non perché "fa brutto", ma perché la voglia non c'è.
Saremo di nuovo tutti insieme, come una settimana fa, come un mese fa: saremo in dieci in una tavola ordinaria. Mi concederò la Vigilia dai miei genitori, da sola, perché loro hanno il diritto di festeggiare e di non farlo da soli. Perché per loro è la prima volta con la consapevolezza che entrambe le figlie sono andate vie e perché dopo quanto è accaduto, l'ing. è diventato fatalista e mi sta spingendo ad andare anche se questo significherà non stare insieme.

È Natale da queste parti, ma non fosse per il contorno, non me ne sarei resa conto. Negli occhi ho ancora i suoi occhi e quelli spalancati dell'ing. quella mattina. Ed ogni giorno è così e lo sarà finché il tempo non farà quello che deve fare. Ho avuto paura, sono stata efficiente e dura e poi sono crollata pensando di non averne il diritto, ma sono stata consolata da lui che sarebbe dovuto crollare prima di me.
Quello che più mi rende triste è pensare che lei non ci sarà nei momenti importanti che verranno. È stata con me troppo poco tempo.
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